Appurato che i germogli sono cibo vero, fresco, vivo e vitale sorge spontanea una domanda: ma si può far germogliare per il consumo alimentare qualsiasi seme? I semi sono tutti uguali?
I semi sono uguali tra loro biologicamente parlando nel senso che contengono tutte le proprietà della pianta adulta, ma non tutti i semi possono essere usati per produrre germogli in quanto non commestibili.
Alcuni semi sono certamente da escludere per l’autoproduzione dei germogli e più precisamente quelli di:
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Patate
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Pomodori
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Melanzane
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Peperoni
e il motivo è che, in quanto solanacee, contengono solanina, una sostanza presente soprattutto nella buccia e nei semi che a loro serve come difesa contro insetti e funghi ma che per l’essere umano, se assunta in quantità eccessive, può essere tossica. Man mano che la maturazione aumenta, comunque, la solanina si riduce e per questo è consigliato consumale le solanacee in estate, meglio se cotte, essiccate o trattate con il sale.
Il seme poi, per poter germogliare, deve essere vivo: quindi no all’uso di semi trattati, raffinati, tostati o secchi (come i legumi), non possono germogliare per mancanza di vita!!
I semi naturali e vivi che possono germogliare possono poi essere suddivisi in quattro tipologie:
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Legumi (piselli, azuki)
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Cereali (grano, segale, orzo)
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Ortaggi (broccoli, crescione, rucola)
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Semi oleosi (girasole)
Una volta scelto il tipo di germoglio da produrre, la coltivazione è facilissima e rapida. Ci sarà una prima fase di ammollo a cui seguirà quella di lavaggio e drenaggio dei semi da svolgere due volte al giorno fino ad ottenere il germoglio desiderato. Una particolare accortezza richiedono i semi cosiddetti mucillaginosi (nel nostro assortimento è il caso della rucola e del crescione): per evitare la formazione della caratteristica gelatina grigio-azzurra che li avvolge una volta posti in acqua, consigliamo di usare la coltivazione idroponica con EVA H.